
ESSE
Marcello Aitiani
ARTISTA: Marcello Aitiani
TITOLO: Esse
CURATORE: Matteo D’Ambrosio
ANNO: 1988
TIPOLOGIA: installazione/ ambiente
DATI TECNICI: composizione video-musicale per 12 computer IBM
EVENTO: Temperature Flegree
LUOGO E DATA: Acropoli di Cuma (NA), Antro della Sibilla, 27 novembre 1988
DESCRIZIONE:
Esse viene realizzata nell’ambito della terza edizione di Temperature Flegree, manifestazione organizzata dall’associazione Aliseo e dallo Studio Morra di Napoli. In questa occasione, la Solfatara di Pozzuoli e l’Antro della Sibilla Cumana diventano lo scenario di performance e installazioni che ibridano diverse forme espressive: la poesia, la musica, la danza e le arti visive. Gli artisti coinvolti sono Henri Chopin, Corrado Costa, Arrigo Lora Totino, Albert Mayr, Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti, oltre naturalmente a Marcello Aitiani.
Pittore e musicista, Aitiani arriva a Esse a seguito di una collaborazione con la Divisione musicologica del CNUCE/CNR – Conservatorio L. Cherubini di Firenze e in particolare con Francesco Giomi, già collaboratore di Pietro Grossi, pioniere della computer music. Esse è un primo esempio, nella produzione di Aitiani, del ricorso all’elettronica e, più precisamente, all’informatica “personale” che, proprio negli anni Ottanta, si andava diffondendo. L’opera è composta infatti da dodici personal computer IBM – disposti a terra secondo un percorso “a esse” (iniziale di “sibilla”) – a ciascuno dei quali sono assegnati un campo cromatico e un momento musicale. La composizione ha inizio al tramonto con l’accensione del computer con il campo cromatico giallo che, con i suoi 20 minuti, compie un primo microciclo a cui seguono, in sequenza, gli altri computer, ognuno con il suo microcilo. Si susseguono così «movimenti di colore che gradatamente procedono “dalla testa alla coda” fino al compimento del continuum cromatico […] e al compimento del MACROCICLO di 4 ore. Negli ultimi 20 minuti di ogni MACROCICLO, la parte sonora [anch’essa digitale] si associa a quella visiva, completando la tendenza totale dell’opera» (F. Giomi, L’opera telematica, in Marcello Aitiani. Nave di luce, Electa, Milano 1990, p. 35). La composizione video-musicale che ne risulta non è mai uguale a se stessa, essendo frutto di un software che la genera in tempo reale. Il processo aleatorio che ne è alla base, che conferisce a Esse anche una dimensione performativa, è certamente memore delle ricerche di Grossi, ma è anche frutto di un metodo progettuale ideato da Aitani e basato su una suddivisione in dodici parti e sul calcolo combinatorio. Tale metodo è riconoscibile nelle cosiddette “scritture p-neumatiche”, partiture visive e musicali che prendono forma di disegni, lavori pittorici o plastici, composizioni musicali o opere digitali.
Le premesse di Esse saranno in seguito sviluppate in un’opera più complessa, Nave di luce (1990), che arriverà a fare uso anche della comunicazione telematica.
DOCUMENTI:









BIBLIOGRAFIA/ SITOGRAFIA
Marcello Aitiani. Nave di luce. Arte, musica, telematica, cat. mostra (Siena, Magazzini del Sale, 10-30 marzo 1990), testi di M. Aitiani, O. Calabrese, E. Crispolti, F. Giomi, G. Giustarini, L.V. Masini, A. Mayr, Electa, Milano 1990.
Paola Lagonigro, Immagini digitali nell’era analogica. Computer art in Italia negli anni Ottanta, De Luca, Roma 2025, pp. 178-182.
https://www.marcelloaitiani.com/work/emerge-nbp4h-4m92n-w55k9
