Il progetto

Il progetto PRIN PNRR ASE - Art Sound Environment: Towards a New Ecology of Landscape si propone di analizzare il rapporto tra arte, suono e paesaggio nelle ricerche artistiche italiane dagli anni Sessanta a oggi, con particolare attenzione agli interventi processuali, installativi e partecipativi, realizzati all’aperto, sovente in luoghi decentrati, periferici e marginali della penisola. In Italia mostre collettive come Parole sui muri (Fiumalbo, 1967), Un paese + l’avanguardia artistica (Anfo, 1968), Arte povera più azioni povere (Amalfi, 1968) e Campo urbano (Como, 1969) hanno avviato nuove strategie espositive, collocando l’esperienza artistica in una prospettiva orizzontale, a stretto contatto con la natura, con lo spazio urbano e le comunità. Più tardi, la specificità dell’intervento sonoro in relazione all’ambiente è messa a fuoco con maggiore consapevolezza in mostre come Sonorità prospettiche (Rimini, 1982) e più recenti festival come Liminaria (2014-).

Queste pratiche sollecitano simultaneamente più canali sensoriali: non solo la vista, ma anche il tatto e l’udito, dando vita ad esperienze corporali totali, sinestetiche e immersive, capaci di sensibilizzare in una maniera sempre più incisiva i fruitori e le comunità alle questioni ecologiche e ambientali, alle problematiche relative all’identità del paesaggio naturale e antropizzato. Si tratta di interventi sovente effimeri, legati alla temporaneità della singola mostra, ai processi del divenire della natura, alla precarietà, residualità e biodegradabilità dei materiali impiegati, che necessitano pertanto di specifiche modalità di studio e di catalogazione per trasmettere al futuro la loro conoscenza e quindi ampliarla in una prospettiva di ricezione transdisciplinare.

Una specifica prospettiva di ricognizione, legata agli studi sulla scultura contemporanea, ha portato a considerare il rapporto tra processo scultoreo e suono, gettando luce su interventi ancora poco indagati, che introducono a questioni nodali rispetto alla residualità dei siti di realizzazione (ad esempio nel paesaggio di cava), alla sonorità dei materiali come prospettiva sensoriale e immersiva, al rapporto con le tecnologie. Un campo ibrido e multiforme che non trova aderente riscontro nella definizione di Sound Art.

Tra i temi centrali del dibattito contemporaneo presi in considerazione come prospettiva teorica e metodologica: le politiche del decentramento culturale, il “terzo paesaggio”, la sostenibilità, le estetiche relazionali, l’immersività nelle teorie dei visual studies, l’ecofemminismo e le pratiche della cura, le ecologie postumane, la marginalità come valore culturale e creativo e la decostruzione degli stereotipi coloniali, che non riguardano soltanto i rapporti con le civiltà extra-occidentali ma toccano anche le aree del Meridione e le provincie in generale. In questa visione di analisi e di ricerca la contaminazione linguistica apre nuovi spazi interstiziali, nuove prospettive di indagine e di storicizzazione non lineari che smuovono il canone della “grande narrazione”, progressista, centrale, dominante.

Sulla base di tali prospettive, il progetto di ricerca ha prodotto una mappatura degli interventi artistici ambientali e sonori all’aperto realizzati sul territorio italiano, che viene qui proposta in forma di archivio on line, nel quale ciascuna scheda è corredata da materiali documentativi testuali, visivi e sonori.