Come suona una città?

COME SUONA UNA CITTÀ?

L’Impero della luce

 

TITOLO: Come suona una città?

ARTISTI: L’Impero della luce

ANNO: 2024

TIPOLOGIA: azione/performance

EVENTO: Piano Pianissimo/Forte Fortissimo”, nell’ambito di Oceano Adriatico l’iniziativa musicale di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura.

LUOGO E DATA: Pesaro, 24 febbraio – 8 giugno.

DESCRIZIONE:

Come suona una città? è il breve reportage realizzato da L’Impero della luce Johann Merrich ed eviaac) in collaborazione con Labirinto cooperativa sociale e GRA – non solo cibi da cortile a Pesaro in occasione di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura. Questo reportage sonoro s’inserisce all’interno di una pratica artistica più ampia che il duo porta avanti dal 2021 dal nome Foreste Elettriche.

Foreste Elettriche è una passeggiata sonora esplorativa che il duo definisce “un prezioso momento per conoscere un altro strato della realtà in cui viviamo e prende ispirazione dalle Electrical Walks di Christina Kubisch, pioniera della musica per induzione elettromagnetica”. 

Il progetto è iniziato con un’attività nel centro storico della città, dove ai partecipanti è stato consegnato un Diario Sonoro, uno strumento pensato per raccogliere osservazioni e impressioni acustiche. Questo diario, ideato per facilitare l’accesso al paesaggio sonoro naturale ed elettromagnetico, includeva esercizi e riferimenti a pratiche di ascolto ispirate a figure di rilievo come Pauline Oliveros, Hildegard Westerkamp, Barry Truax, tra gli altri.

Successivamente, l’attenzione si è spostata sulla stazione ferroviaria di Pesaro, un contesto ricco di segnali acustici sia analogici che digitali. In questa fase, i partecipanti hanno iniziato a familiarizzare con le tecniche di ascolto dei suoni elettromagnetici, scoprendo elementi inaspettati come il rumore ritmico della sbarra automatica del parcheggio, che si è rivelato uno dei suoni più caratteristici rilevati durante l’intero percorso.

Un’altra tappa significativa si è svolta nei pressi di un centro commerciale cittadino, dove sono emersi suoni peculiari come un jingle ritmico proveniente dal retro di un parrucchiere, la cui origine non è stata identificata. La ruota panoramica sul lungomare, con il suo rumore costante e invadente, ha influenzato in modo marcato l’esperienza di ascolto, sottolineando quanto il paesaggio sonoro urbano sia spesso dominato da presenze artificiali. In questo contesto è stata proposta anche la creazione di mappe sonore individuali, utili a documentare la complessità acustica del luogo.

L’ultima fase del progetto ha portato l’ascolto nell’ambiente domestico. Ai partecipanti è stato chiesto di portare alcuni dispositivi elettrici comuni – come piastre per capelli, rasoi, caricatori, torce o frullatori – per analizzarne i suoni elettromagnetici. Questa chiusura del percorso, dal contesto pubblico a quello privato, ha rappresentato un’occasione per riflettere su quanto anche gli oggetti quotidiani contribuiscano al paesaggio acustico in cui viviamo. L’attività si è conclusa con piccole improvvisazioni musicali basate proprio sui suoni raccolti.

L’intero progetto ha permesso di osservare da vicino come una città non solo si veda, ma si ascolti. I suoni che la attraversano – dai segnali urbani agli elettrodomestici – raccontano storie e dinamiche spesso invisibili, restituendo un’immagine della città come organismo vivo, fatto di relazioni, abitudini e presenza umana. Foreste Elettriche ha così offerto un’occasione per affinare l’ascolto e scoprire nuovi modi di percepire lo spazio che ci circonda.

DOCUMENTI:

 

 

 

BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA

https://www.imperodellaluce.com/post/come-suona-una-città