
A BANDA LARGA
Alvin Curran
ARTISTA: Alvin Curran
TITOLO: A banda larga. Sinfonia di strada.
ANNO: 2018
TIPOLOGIA: azione/ performance
DATI TECNICI: performance musicale con banda, orchestra elettronica, musicisti ambulanti e gran-solista
EVENTO: Festival Internazionale di Musica
CURATORI: Oderso Rubini, Massimo Simonini; AngelicA – Centro di Ricerca Musicale
LUOGO E DATA: Bologna, 12 maggio 2018
DESCRIZIONE:
L’evento consiste in una processione tra le strade di Bologna (con Antonello Salis (piano on wheel), Alvin Curran (shofar), Filarmonica Imolese e Gian Paolo Luppi (conductor)) che si conclude nella Basilica di Santa Maria dei Servi (con Alvin Curran (shofar, conductor), Antonello Salis (accordion), INCROCIorchestra, Filarmonica Imolese).
Nelle parole di Curran: “Continuo la mia esplorazione sonica di grandi aree aperte e spazi urbani qui, nelle splendide vie della vecchia Bologna. In una processione atipica, una banda tradizionale impegnata a suonare quella che sembra essere musica popolare di strada affianca un pianista improvvisatore (Antonello Salis) seduto con il suo pianoforte a coda su un camion in movimento. Davanti al camion, un piccolo gruppo di suonatori di conchiglie e altri musicisti impegnati a suonare strani tubi idraulici corrugati. Questa singolare combinazione di strumenti musicali, nel farsi strada tra le strette vie della città, stabilisce il tono e l’atmosfera di A Banda Larga: un “gioco” molto serio, mischiato a eventi improvvisati. Dopo una processione interattiva di circa 20-30 minuti, i musicisti entrano nella Basilica di Santa Maria dei Servi, dove ad attenderli sono circa 50 musicisti – alcuni si spostano e suonano in maniera indipendente, altri in punti fissi suonano sui loro laptop mentre altri ancora, tra cui alcuni percussionisti, si trovano in punti strategici alle estremità opposte della lunga chiesa.
Nel frattempo, alcune cantanti si spostano, in un unico blocco come una sorta di entità naturale e organica, affiancate qua e là da ensemble di chitarre elettriche e bassi, che danno il proprio contributo sotto forma di massicci blocchi di suono.
In ciò che io definisco “orchestrazione dello spazio”, questo gruppo assai eterogeneo di strumenti dà vita a musiche familiari e inimmaginabili, come conseguenza letterale dello spazio sacro in cui si esibiscono, e come naturale tendenza a trasformarlo in uno spazio di azione ed espressione puramente secolare. La composizione si crea attorno a linee intersecanti di audaci gesti musicali – proprio come nella musica classica o popolare… la differenza è che dal punto di vista del suono, questi gesti si scontrano e si trasformano a vicenda in modi continuamente imprevedibili. Tuttavia, questo è per me una parte ininterrotta della mia creazione musicale, che trae ispirazione da tutto ciò che c’è di prevedibile e più piacevole, e a volte trascendente a tutte le musiche conosciute”.
DOCUMENTI:
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA
Dettagli dell’evento sul sito di AngelicA
Scheda di Paola Lagonigro
