Archivi categoria: Nannucci, Maurizio

Nel 1976 Maurizio Nannucci realizza una performance tra le strade di Firenze in cui egli, armato di un microfono, invita i passanti a dirgli la prima parola che gli viene in mente. Da questa operazione, due anni dopo, nel 1978 nasce un libro sonoro realizzato da ICC (Internationaal Cultureel Centrum di Antwerpen) la cui copertina mostra una fotografia dell’evento, mentre all’interno sono riportate tutte le parole raccolte durante l’azione.

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TITOLO: Sound Signaling Project ARTISTA: Maurizio Nannucci ANNO: 1981 TIPOLOGIA: installazione/ambiente LUOGO E DATA: Firenze, Giardino di Boboli, 1981. DESCRIZIONE: Maurizio Nannucci concepisce questa installazione, oltre che per Firenze, per le città di Bologna e Catania dove non venne mai realizzata. Il testo tratto dal catalogo della mostra Maurizio Nannucci, Where to start, from descrive così l’installazione: “Progetto di emittenza per segnalazione sonora da realizzare usufruendo di impianti e di strumenti di diffusione preesistenti (sistema altoparlanti, sirene, radio locali…) con programmazione nel rapporto: suono > < tempo > < distanza …hear / listen / heed / attend / regard / hearken time 0 15″ 20″ 25″ 30″ 60″ 90″ 120″ 150″ 180″ 210″ La segnalazione del mezzogiorno nelle principali città italiane. La grande importanza che ha la conoscenza dell’ora precisa, in ogni città viene segnalato al pubblico il mezzogiorno esatto, in modo che sia possibile controllare gli orologi e correggerli.…

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TITOLO: Sonorità prospettiche CURATORI: Franco Masotti, Roberto Masotti, Veniero Rizzardi, Roberto Taroni ANNO: 1982 TIPOLOGIA: mostra/evento LUOGO E DATA: Rimini, 30 gennaio – 15 marzo 1982 REPLICHE/REENACTMENT: Nell’ottobre del 1982 parte della mostra viene riallestita all’interno della Rassegna Internazionale “Musica Oggi” presso Villa Saroli a Lugano. Nel 1984 viene riproposta una selezione nell’ambito della mostra PostMachina presso il Centro Mascarella di Bologna. DESCRIZIONE: Sonorità Prospettiche viene considerata storicamente la quinta mostra a livello mondiale incentrata sui rapporti tra suono, arti visive e musica e la prima in assoluto a integrare questi rapporti con l’ambiente. L’idea dei quattro curatori era di fare, senza grandi presupposti teorici, un lavoro di selezione degli artisti, musicisti, artisti visuali e altre figure ibride che «dal 1975 stavano svolgendo nel mondo un lavoro sulle possibilità di intervento sul suono e sull’ambiente, vuoi partendo dall’uno per approdare all’altro, vuoi viceversa». Il grande scarto tra Sonorità Prospettiche e…

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