Archivi categoria: 2010-2019

Riprendendo l’esperienza di Bit, realizzata nel 2012 nelle scuole elementari di Pianoro (BO), Correddu sviluppa un nuovo capitolo del progetto, spostando l’attenzione sulla zona industriale del paese. Questa volta l’artista entra in alcune fabbriche del territorio per registrare i battiti cardiaci di operai e imprenditori, integrandoli con i suoni ambientali dei macchinari e degli spazi di lavoro. Ne nasce una composizione sonora corale che unisce elementi umani e industriali in un’unica trama acustica.

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Il progetto di Enzo Umbaca è dedicato alla Sgarida, ossia la vocalizzazione gutturale tipica della Valle del Blenio.
Da un altoparlante a tromba, quello delle fabbriche, si ascolta il racconto di tre donne intervallato dalla Sgarida. La sua origine risiede nella comunicazione effettuata proteggendo la gola chiudendola. Questo suono, nel corso del tempo è stato ritualizzato fino ad assumere fra la popolazione una funzione di richiamo e di avviso. La comunicazione verbale non avveniva in linea visuale e permetteva quindi la creazione di uno spazio immaginativo ed intuitivo, senza che qualcosa venisse presentato con troppa chiarezza.

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Il progetto consiste nell’installazione di sculture elettroniche interattive, alimentate da piccoli pannelli solari, posizionate in parchi e giardini pubblici. Questi dispositivi emettono suoni, si illuminano al buio, si muovono dolcemente e reagiscono alla presenza e al movimento umano.

L’opera mette in relazione tecnologia, natura e percezione umana, proponendo un’esperienza sensoriale che invita a riscoprire le piante come esseri viventi e la tecnologia come entità dinamica e integrata nell’ambiente.

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Tellus Totem è un’installazione sonora realizzata all’interno della rassegna E- ArtQuake organizzata nel 2010 a trent’anni dal terremoto che ha colpito l’Irpinia il 23 novembre 1980. E.ArtQuake non è stata ina mostra commemorativa, ma un’operazione estetica, un mezzo per mettere in luce una diversa e inedita prospettiva di rappresentazione e riflessione sulle implicazioni che un evento traumatico comporta.

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Il progetto “Piazza del Vento” nasce nel 2017, su ispirazione di Renzo Piano, per contribuire al Salone Nautico e alla città di Genova. Il progetto è stato curato da OBR, lo Studio degli architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi. La Piazza del Vento è stata inaugurata giovedì 21 settembre 2017 in occasione dell’inaugurazione del 57 ° Salone Nautico e funge da installazione polisensoriale che permette al pubblico del Salone Nautico di Genova e agli abitanti della città di vivere l’atmosfera e l’energia degli elementi guida mare (il sole e il vento).

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Attraverso lo strumento dell’audio guida, Cristian Chironi accompagna il pubblico in un percorso a tappe, in un museo diffuso che mette in crisi le coordinate del mercato, cortocircuitandone suoni e immagini e spostandoli altrove. L’immaginazione di ognuno è chiamata a comporre e a compromettere l’itinerario, ludico e lirico, creato dalla voce narrante

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Chironi guarda il Vesuvio e indossa abiti borghesi, ha un libro sulle Dolomiti sotto il braccio, e una spiazzante attrezzatura tecnica da scalatore. Alla stregua di un “alpinista metropolitano”, l’artista instaura un rapporto personale ed empatico con il territorio che circonda il museo e la città stessa. Un’azione di lunga durata, al cui culmine Chironi emanerà ad intervalli prestabiliti un urlo la cui eco, simile a quello che si diffonde nelle valli delle montagne e garantita da un potente impianto sonoro, mira a raggiungere tutta la città e parallelamente le sale interne del Museo, stabilendo un dialogo immaginario e primordiale con il tessuto urbano circostante, ma anche un ironico ponte ideale tra Sud e Nord dell’Italia, dal Vesuvio alle Dolomiti.

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Past Tracks è un’esplorazione sonora condotta nel 2012 dall’artista norvegese Signe Lindén in Irpinia, lungo la tratta ferroviaria sul punto di essere dismessa che da Avellino porta a Benevento, attraversando i vigneti del Greco di Tufoe l’area delle miniere di zolfo di Altavilla Irpina. Questa linea, la cui chiusura segue di qualche tempo l’abbandono dell’altra tratta ferroviaria del vino in Irpinia, l’Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, viene ripercorsa attraverso un viaggio acustico generato dal suono dei treni, dei binari, delle stazioni, dei viaggiatori e dalle parole di uno degli attivisti impegnati nel tentativo di salvare il collegamento ferroviario.

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Quattro bande partono da angoli periferici della città di Siena e convergono in Piazza del Campo.

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Esecuzione di Prehistory 1.0 e Prehistory 1.1. presso l’area archeologica Dolmen della Chianca a Bisceglie.

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